Nato nel 1480 a Venezia Morto nel 1556 a Loreto all'età di 76 anni
Tra le massime espressioni del Rinascimento del primo Cinquecento, fu attivo inizialmente nel Veneto e, in seguito, soprattutto a Bergamo e nelle Marche. La sua formazione avviene nella bottega di Giovanni Bellini. Nel 1506 è a Recanati per la realizzazione di un polittico per la chiesa di San Domenico a Recanati. Circa due anni dopo, nel 1509, fu impegnato, a Roma, nella decorazione dei nuovi appartamenti papali in Vaticano, ma papa Giulio II non ne rimase soddisfatto così nel 1512 tornò nelle Marche, dove realizzò la pala della "Trasfigurazione" e l'affresco di "San Vincenzo Ferreri in gloria" per la chiesa di San Domenico a Recanati e una "Deposizione" ora nella Pinacoteca Civica a Jesi. Nel 1513 è a Bergamo, ove si trattenne fino al 1525, pur facendo ripetuti viaggi nelle Marche. Qui manifestò il proprio valore, nella esecuzione del 1521, della pala di “Santo Spirito” nell'omonima chiesa e nello stesso anno della pala di “San Bernardino” nella chiesa di San Bernardino in Pignolo. Nel 1524 e nel 1525 l'artista eseguì altri affreschi in piccole chiese, da ricordare la decorazione della cappella annessa alla villa Suardi (importante famiglia bergamasca) a Trescore, non lontano da Bergamo e l'affresco "Scene della vita di Maria" nella chiesa di San Michele al Pozzo Bianco. Dopo il 1525 rientro a Venezia, ma continuò a lavorare anche per le Marche e Bergamo. Di questo periodo sono capolavori come il “Gentiluomo nello studio” o il “Ritratto di Andrea Odoni” e l'”Annunciazione” per Santa Maria dei Mercanti a Recanati, uno dei suoi capolavori più noti. Nel 1539, nelle marche, per i domenicani di Cingoli, dipinse la “Madonna del Rosario”, dove, racchiusi in quindici tondi, sono raffigurati i Misteri del Rosario, mentre angioletti spargono petali di rose. Nel 1549 si recò ad Ancona chiamato dai francescani per dipingere la pala dell'”Assunta” per la chiesa di San Francesco alle Scale, una delle sue ultime produzioni insieme alla "Presentazione al Tempio", considerata dalla critica moderna il suo testamento spirituale, visitabile a Loreto nella Pinacoteca del Palazzo Apostolico.
Monumenti con opere di Lorenzo Lotto
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